(Madrid 1866-1954) drammaturgo spagnolo. Passato dagli studi di diritto alla letteratura, B. concentrò fin dagli inizi il proprio impegno di scrittore nell’opera teatrale (cui deve, fra l’altro, il premio Nobel, assegnatogli nel 1922), pur spiegando anche una certa attività giornalistica e politica. Autore di più di 150 fra commedie, drammi e altre opere minori, B. ebbe un ruolo di mediatore fra l’ormai consunto teatro del tardo romanticismo e il nuovo teatro borghese, che egli volle riformare alla luce della crisi spirituale della cosiddetta «generazione del ’98», nutrendolo di analisi psicologiche e ambientali più crude e penetranti. Oggetto di questa analisi sono i vizi dell’alta società, come nelle commedie Il nido altrui (El nido ajeno, 1894) e Gente conosciuta (Gente conocida, 1896), o i grandi e torbidi conflitti di passioni all’interno del nucleo familiare, come nel dramma La male amata (La malquerida, 1913), satira e tragedia antiborghese, ma la polemica condotta da B. è per lo più verbosa e velleitaria. Tra le cose più autentiche e incisive, la commedia Gli interessi creati (Los intereses creados, 1907), che dipinge l’ipocrisia borghese degradandola, o simbolicamente esaltandola, a dottrina e quasi a professione di fede: qui la debolezza di certe caratterizzazioni è compensata dalla abilità del congegno teatrale e del dialogo.